Detrazione mutui 2021, ecco tutto quello che c’è da sapere

Quando si parla di detrazioni fiscali, si fa riferimento all’opportunità di ridurre il più possibile le imposte che devono essere versate e che vengono stabilite ogni anno in sede di dichiarazione dei redditi.

Tra le numerose detrazioni che sono state stabilite all’interno del modello 730, che si riferisce come possiamo facilmente intuire ai redditi, così come alle spese che riguardano il 2020, ci sono tutte quelle voci legate al versamento degli interessi che hanno ad oggetto il mutuo pre l’acquisto della prima casa, così come altri interessi che si riferiscono a mutui su altri immobili.

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Mutui casa e tagli alle agevolazioni fiscali

Le due manovre finanziarie del Governo di centrodestra, lacrime e sangue, rischiano di abbattersi pesantemente anche su uno dei beni preferiti dagli italiani, la casa. A regime, infatti, c’è il rischio serio che entrino in vigore tagli a tutto campo ed a tutto spiano sulle agevolazioni fiscali. Certo, ancora si attende il via libera, da parte del Parlamento, dell’ultimissima manovra finanziaria da 45 miliardi di euro, già Decreto e per la quale si attende solo la conversione definitiva in Legge dello Stato. Il taglio delle agevolazioni fiscali, che dovrebbe essere all’incirca pari al 20%, rischia come sopra accennato di abbattersi sulla casa, ed in particolare sulla deducibilità degli interessi passivi pagati dalle famiglie sui mutui per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale.

Ceccuzzi (PD): “Detrazioni più alte sui Mutui”. Chi ci sta?

Segnali. Che chi è in cattiva fede può interpretare come primi moniti di una campagna elettorale che si annuncia infinita, specialmente ora che la crisi di governo sembra segnata, mentre chi –come noi, almeno in questo caso- vuole credere alla buonafede, anche a quella dei politici, può leggere come un piccolo impegno concreto a fronte di tante grandi promesse irrealizzabili e –puntualmente- irrealizzate; coerenza. Peccato che ci si trovi a fine legislatura; peccato che ora il Parlamento stia preparando la smobilitazione ed abbia, dunque, preoccupazioni più urgenti (concetto questo, di per sé, alquanto relativo e opinabile) da assolvere; peccato, sì, perché questa che andiamo ad illustrare potrebbe essere una proposta da programma di Governo, buona per rilanciare il mercato immobiliare da un lato e per dare una speranza, dall’altro, ad una generazione –i giovani- un po’ maltrattata in questi ultimi anni.

Mutui, è l’ora delle detrazioni

Poco, ma pur sempre meglio che niente. Dalle parti di Milano, zona dove vivono quegli italiani mediamente più avvezzi di altri nel far girare il denaro, si dice che “Putost che nient l’è mej putost”, ovvero che “Piuttosto che niente è meglio piuttosto”. Accontentiamoci dunque del poco, che è pur sempre meglio di niente, offerto dallo Stato come tetto massimo per l’importo detraibile nella dichiarazione dei redditi per tutti coloro i quali stanno pagando o hanno pagato nel 2009 le rate di un mutuo: 4mila euro, a tanto ammonta il limite di detraibilità. Quest’anno ci può anche scappare l’affare, visto che il crollo dell’Euribor sui suoi valori minimi storici ha sensibilmente ridotto la portata del mutuo per le famiglie che hanno scelto un tasso variabile e che quindi possono inserire il pagamento delle rate nella dichiarazione dei redditi, dalla quale potrebbero arrivare a recuperare fino a 760 euro.