Mutui, operativo il fondo di garanzia prima casa

Il Fondo di garanzia prima casa è stato istituito dal Governo per incentivare i gruppi bancari nell’apertura di credito da destinare a coloro i quali desiderano richiedere un mutuo per l’acquisto della prima abitazione.

Crescono i mutui, diminuiscono le compravendite

Il dato è il seguente. La crisi del mercato delle compravendite immobiliari prosegue senza sosta. Di contro, però, le richieste di mutui da parte di acquirenti italiani sono in aumento. Una buona notizia.

CRIF: le richieste di mutuo crescono

Arrivano dati incoraggianti per quanto riguarda il mutuo e in generale le richieste di finanziamento. Nel corso del mese di ottobre 2014 le domande sono tornate a far registrare un dato in crescita per la prima volta successivamente a un lungo periodo ‘cupo’.

Mutui, la necessità di avere tassi calmierati

Il monito lanciato dagli addetti ai lavori al Mef, a seguito degli ultimi protocolli firmati con l’Associazione Banche Italiane, è uno: calmierare i tassi di interessi praticati dal sistema bancario, in quanto sono elevatissimi e lo rendono esoso.

Il tasso sul mutuo varia da una regione ad un’altra

In Italia acquistare casa con il mutuo costa molto di più che nel resto d’Europa: nel mese di maggio del 2014 il tasso medio d’interesse sui prestiti per poter acquistare abitazioni era pari al 3,07%, cioè 36 punti base in più in confronto al 2,71% dell’Eurozona. Si registra inoltre un’ulteriore sperequazione fra le Regioni, e nel dettaglio ad essere le più penalizzate sono le famiglie sarde: nell’isola il tasso medio di interesse ha toccato  nel mese di dicembre 2013 addirittura il 4,12%.

Segnali di difficoltà giungono dal calo dello stock di mutui per l’acquisto di abitazioni che sono stati erogati alle famiglie: nel mese di maggio 2014 l’ammontare totale risulta essere pari a 360,1 miliardi, in calo dell’1,1% in confronto al 2013.

Quali sono i mutui a tasso misto indicizzato Euribor

Sono i dati resi noti dalla Confartigianato, che mette in luce anche un altro problema: in 2 anni le tasse sugli immobili sono aumentate del 107,2% nel passaggio da Ici a Imu. E con l’introduzione della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili, le cose potrebbero ulteriormente peggiorare. In effetti, l’applicazione del nuovo tributo ad aliquota base non farebbe altro che far aumentare il prelievo fiscale del 12%, mentre se venisse applicata l’aliquota del 2,5 per mille la tassazione sull’abitazione principale sarebbe destinata ad aumentare addirittura del 60% rispetto al 2013.

Qualche miglioria si intravede nella tendenza delle compravendite immobiliari che nel primo trimestre del 2014, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di discesa, sono aumentate dell’1,6% rispetto a marzo 2013. Ma questo è accaduto soltanto per il forte calo del prezzo delle abitazioni (-5,3%).

 

 

Pacchetto casa, sgravio Irpef del 65% per i lavori di risparmio energetico

Nel decreto sblocca-Italia che dovrebbe essere attivo entro la fine di agosto c’è anche un pacchetto-casa. Prevede uno per i lavori di risparmio energetico e una detrazione più ampia per i lavori di prevenzione sismica in proporzione alla riduzione del rischio prodotta dall’intervento.

È  previsto inoltre un incentivo per chi acquista una casa di nuova costruzione o “pesantemente ristrutturata”, che abbia prestazioni energetiche di classe A o B con l’obbligo di affittarla per almeno otto anni a canone concordato.  Non è ancora esplicito se anche il bonus del 50% per le ristrutturazioni semplici sarà riconfermato anche per il 2015, ma come pone in evidenza il Sole 24 Ore , la novità più importante interessa la deduzione fiscale del 20% delle spese di acquisto o di costruzione, per le persone fisiche, a valere sull’Irpef per un periodo di otto anni, fino a un limite di 300mila euro, per costruire o acquistare da un costruttore una casa da destinare al mercato dell’affitto.  Tale norma ha il doppio scopo di dare una risposta “immediata alla stagnazione sia del mercato della compravendita, sia a quello delle locazioni a canone concordato” e aiutare i costruttori ad alleggerire il problema dell’invenduto.

>Le soluzioni finanziarie per non contrarre due mutui per comprare la casa vacanze

Stando alle stime del Rapporto Camera dei deputati-Cresme – riportate dal Sole 24 Ore –  l’investimento agevolato delle famiglie nel 2014 sarebbe pari  a 28,2 miliardi per le ristrutturazioni semplici, con uno sgravio da spalmare nei dieci anni di 14,1 miliardi (1,4 miliardi l’anno), e l’investimento per il risparmio energetico è pari  a 4,8 miliardi, con una detrazione di 3,1 miliardi da spalmare in dieci anni (310 milioni l’anno).

Credito difficoltoso per le imprese del Mezzogiorno

Non accenna minimamente a dare segnali di diminuzione la morsa della stretta creditizia che si è abbattuta sulle imprese italiane. E’ quanto emerge dalle rilevazioni e dai dati diffusi dall’Osservatorio Credito Confcommercio inerenti alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre del 2014, che sono state realizzate da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche. “Nel secondo trimestre del 2014, rimane critica la capacità finanziaria delle imprese del terziario che, nella maggioranza dei casi (48%), risultano ancora in difficoltà a fronteggiare autonomamente il proprio fabbisogno finanziario (nel trimestre precedente erano il 53%)”, è quanto viene riportato nella nota diffusa dall’associazione.

Fondo di garanzia per la casa, i requisiti per ottenere un mutuo agevolato

 “A fronte di un leggero incremento del numero di imprese che si sono rivolte alle banche per chiedere un fido (dal 14,6% al 15,9%), resta ancora bassa, e su un livello non dissimile dal trimestre precedente, la quota di quelle che si sono viste accogliere le richieste di fido (26,7%) portando la percentuale di imprese effettivamente finanziate a poco più del 4%, mentre aumentano le imprese che si sono viste rifiutare in tutto o in parte la domanda di credito (dal 50,7% al 53%)”, prosegue la nota, “percentuali che, nel Mezzogiorno, risultano “amplificate” con appena 2 imprese su 100 finanziate e ben l’81% di richieste non accolte o accolte con ammontare inferiore”.

“Insomma”, è la conclusione di Confcommercio, “la stretta creditizia non accenna ad allentarsi e per le imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni e quelle operanti nel Mezzogiorno, l’accesso al credito, alla fine della prima metà dell’anno, si conferma difficoltoso, costoso e limitato”.

Fondo di garanzia per la casa, i requisiti per ottenere un mutuo agevolato

Seguitano a scendere i tassi dei mutui mentre aumentano le richieste, e le surroghe e, stando all’Abi, sta anche per giungere una nuova iniziativa: è il Fondo di garanzia per la casa, novità garantita dallo Stato, che accorda garanzie fino al 50% della quota capitale dei mutui erogati per l’acquisto o la ristrutturazione per il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili destinati ad abitazione principale.
Il Fondo, che avvantaggerà innanzitutto le giovani coppie, coprirebbe il triennio 2014-2016 con un plafond pari a 600 milioni di euro.    Intanto come spiega l’ad di MutuiSupermarket.it Rossini, si sta verificando un ritorno al tasso fisso. I migliori mutui a tasso fisso sono arrivati al 4,5%, nonostante la convenienza del variabile. Il mutuo a tasso fisso, pur avendo rate un po’ più alte, piace agli italiani poiché non soggetto a variazioni e oscillazioni del mercato, come l’andamento dei mutui a tasso variabile.

Come orientarsi tra le offerte di mutuo tasso fisso e variabile

 Tra le migliori offerte di agosto, quella del mutuo Sempre Light di Ubi Banca, contraddistinto da durate anche molto lunghe e uno spread che scende a iniziare dal quinto anno, per rendere la rata mensile più sostenibile. Il mutuo Sempre Light è destinato chi vuole acquistare o ristrutturare casa o a chi ha un mutuo acceso presso un’altra banca e vuole effettuare un’operazione di surroga.

Tra i migliori mutui c’è Mutuo pratico a tasso variabile di Deustche Bank che prevede un tasso del 2,61%; Mutuo variabile di Bnl Gruppo Bnp Pariba,s che ha un tasso del 2,60%; e infine Muto Variabile di Che Banca!, che prevede un tasso del 2,71%.

Quando è opportuno rinegoziare il mutuo con la banca

Se si vuole cambiare mutuo senza cambiare banca è possibile rinegoziare il proprio mutuo. È un vantaggio che può essere usato per avere dei benefici rispetto alle condizioni della prima stipula del mutuo.

Se la banca non vuole rinegoziare il mutuo, la cui natura esige il consenso anche della banca mutuante, il debitore può rivolgersi ad un altro istituto di credito che potrebbe soddisfare le sue diverse esigenze economico-contrattuali.

Le quotazioni degli immobili ancora in discesa. Rimangono forti difficoltà accendere mutuo

In questo momento si sta avendo un vero e proprio boom di richieste di rinegoziazione dei mutui, motivati principalmente dal fatto che le condizioni che si stanno delineando stanno, facendo nascere offerte sicuramente più convenienti rispetto alle antecedenti.
Stando ad un’indagine fatta sui dati del sito specializzato Mutui.It, le domande di rinegoziazione hanno raggiunto il 13,7% delle domande totali di mutuo. Il motivo è che gli italiani chiedono un cambio del mutuo per i tassi più convenienti garantiti dal ridimensionamento dello spread. Si continuano, comunque, a privilegiare i tassi variabili, dal momento che le prospettive sono di mantenimento di tassi bassi per un lungo periodo di tempo.

Facendo una statistica, oggi i migliori mutui a tasso variabile risultano essere mutuo a tasso variabile Trasformamutuo BNL del gruppo BNL- BNP Paribas, che dà un TAEG pari al 2,93%; il mutuo a tasso variabile Hello Bank! di BNL- BNP Paribas, che dà un TAEG pari al 2,93% con zero spese di istruttoria; e il mutuo a tasso variabile IW Mutuo a tasso variabile di IW Bank, che offre un TAEG pari al 3%.

 

Le quotazioni degli immobili ancora in discesa. Rimangono forti difficoltà accendere mutuo

La crisi porta sempre più giù il valore delle case: nei primi tre mesi del 2014 l’indice dei prezzi degli immobili è calato dello 0,7% sul trimestre precedente e del 4,6% rispetto al 2013. È quanto rilevato dall’Istat. Il calo riguarda soprattutto gli immobili già esistenti, non più di «prima mano», per cui la flessione fa registrare un -5,3%.

Ma scendono anche i prezzi delle nuove case: -2,6%. Si conferma così, spiega l’istat, «la tendenza al calo congiunturale e tendenziale dei prezzi delle abitazioni in atto da oltre due anni». Comunque, sottolinea l’Istat, «per il quarto trimestre consecutivo la flessione va lentamente attenuandosi dal -6,0% del primo trimestre 2013, che rappresenta la variazione tendenziale negativa più ampia da quando è disponibile la serie storica dell’indice», cioè dal 2010.

Ubi Banca propone il mutuo “Sempre Light” a tasso variabile

«Il tracollo del prezzo delle abitazioni in Italia, sceso del 10,4% in 4 anni, è la conseguenza della crisi economica registrata nel nostro paese, che ha portato ad un crollo delle compravendite immobiliari», è l’attacco di Codacons. Il prezzo degli immobili, dice il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, «scendono se le famiglie non comprano. La perdita del potere d’acquisto dei cittadini e il progressivo impoverimento generale del paese, ha portato ad una forte riduzione delle compravendite di abitazioni. Ma le responsabilità sono da ricercare anche nel settore bancario». Gli istituti di credito, infatti, conclude Rienzi, «hanno reagito alla crisi bloccando le erogazioni dei mutui, al punto che dal 2007 al 2013 i mutui erogati per l’acquisto di un’abitazione sono passati da 62,7 miliardi di euro a 17,6 miliardi di euro, con un incredibile crollo del -72% in soli 6 anni».