Mutui USA: Richieste in calo, Rifinanziamenti in picchiata

“Quando l’America ha il raffreddore, in Europa è in arrivo l’influenza”. Non è un cattivo auspicio per la – ahinoi – imminente stagione fredda, bensì una frase pronunciata da un economista per spiegare la dipendenza del mercato del Vecchio Continente dagli Stati Uniti, dove le conseguenze di una crisi possono essere devastanti (il raffreddore) anche se probabilmente lo saranno in misura minore rispetto a quanto avvenuto altrove (l’influenza in Europa). Poi, in verità, la storia recente ha dimostrato quanto le cose non stiano proprio così, però non è possibile non annotare che lo stato di salute dell’economia americana è un barometro cui siamo costretti a fare riferimento se vogliamo capire quali potrebbero essere i trend che investiranno anche il nostro sistema, sempre a meno di enormi differenze strutturali…

Mutui USA: più richieste, più erogazioni

Crescono le richiese di mutuo negli Stati Uniti, con una – significativa – novità: il dato relativo alla seconda settimana di agosto e riguardante le richieste di mutuo soddisfatte, quindi i mutui effettivamente erogati dalle banche, è in crescita, segnale importante del fatto che (come già avevamo avuto modo di annotare) sta tornando tra i consumatori la capacità di spesa, così come si sta riaffacciando tra gli istituti di credito la fiducia in una platea che invece, indebitata come è stata negli anni scorsi, proprio molta fiducia non doveva ispirare. Certo: ci sono una serie di fattori che stanno sostenendo la domanda, altrimenti non così interessante…

Mutui USA: richieste in aumento, crescono i tassi

Monitoriamo pressoché periodicamente la situazione dei mutui negli Stati Uniti per cercare di interpretare le tendenze pronte ad investire anche l’economia europea entro breve tempo. Vogliamo dunque monitorarla anche questa settimana, sempre con la speranza di scoprire che c’è stata una significativa inversione di rotta pronta a spazzare via i timori generati dalla crisi economica (“la più grave del Dopoguerra”, secondo un parere molto diffuso). Anche questa settimana, però, la situazione si presenta magmatica, con segnali certamente positivi che fanno il paio a notizie sicuramente meno entusiasmanti: la crisi, insomma, non è finita; la speranza (e l’impressione…) è che in questa crescita meno veemente, però, ci siano i presupposti per un rilancio e la nascita di un’economia più giusta, vicina alla realtà, tangibile.

Mutui USA, sempre più difficile ottenerne. Will.I.Am ne liquida due da Oprah

Qualcosa è cambiato. Peccato che i primi a farne le spese, come sempre, siano stati i pesci piccoli. Anzi, la realtà è che gli squali continuano a sguazzare pacifici nel mare dell’economia globale saltando da un posto all’altro con la certezza di potersi avvalere di regole ovunque differenti e in qualche caso equivoche, mentre le prede devono soccombere ed adattarsi alla situazione che si presenta loro. Una “selezione naturale” davvero troppo spietata… Tornando a noi, la notizia è che in America si fa fatica ad ottenere un mutuo. Mentre prima della crisi infatti la concessione avveniva sulla base di proiezioni di redditi futuri, oggi questo metodo non può più essere usato perché molti clienti nel passato avevano fornito dati falsi e si sono indebitati per molto di più di quello che potevano realmente pagare.