L’assicurazione mutuo: obblighi e diritti del mutuatario

La polizza mutuo anche se facoltativa, viene spesso richiesta dalla banca a tutela e garanzia del prestito

polizza mutuo

Chi sceglie di acquistare una casa fruendo del mutuo si informa con attenzione valutando il calcolo della rata per la restituzione dell’ammontare, considera gli interessi a tasso fisso o tasso variabile, ma presta meno attenzione ad un elemento quale la copertura assicurativa.

Di fatto la scarsa propensione alla tutela del mutuo, e quindi alla sottoscrizione di una copertura assicurativa, è conseguenza diretta della mancanza di obblighi.

Infatti se la legge stabilisce che l’assicurazione casa incendio e scoppio è l’unico tipo di polizza obbligatoria, da sottoscrivere per  richiedere un mutuo volto  all’acquisto di un immobile, l’assicurazione sul mutuo a difesa dell’investimento non è prevista dalle norme, anche se fortemente consigliata.

Di fatto poi le cose non vanno sempre in questa direzione perché, anche se facoltativa, la polizza sul mutuo è richiesta quasi sempre come condizione base per l’erogazione del finanziamento da parte di molte banche e istituti bancari.

Polizza mutuo: un’interessante ancora di salvezza

La polizza mutuo, è inutile negarlo, è un’interessante ancora di salvezza.

Si tratta certamente di un costo aggiuntivo, da sommarsi agli oneri e all’esborso della rateazione,  ma può offrire davvero molto laddove dovessero verificarsi condizioni avverse e si concretizzasse l’impossibilità di tener fede al pagamento.

La polizza non è obbligatoria ma facoltativa e scegliendo di non sottoscriverla il mutuatario a suo rischio e pericolo può decidere di non fruirne, facendo leva sulla fortuna e su una vita lunga e felice.

Valutando però la decorrenza del mutuo, che talvolta considera anche diversi decenni, è difficile pensare che tutto vada sempre bene e non sorgano problematiche ed eventi inaspettati, come la perdita del lavoro, una malattia che può portare ad invalidità temporanea o permanente, sino all’evento estremo della morte.

Certo si tratta di eventi limite, ma purtroppo non così rari e nel caso si verifichino il peso del mutuo si sposta sulle spalle della famiglia, della moglie e dei figli, che potrebbero avere problemi e difficoltà a far fronte al peso delle rate.

Polizza mutuo: i preventivi proposti dalla banca le polizze scelte dal contraente

La polizza mutuo quindi, anche se facoltativa, viene proposta dalla banca che concede il prestito.

L’istituto di credito di norma propone tre preventivi di polizza, due dei quali devono essere di compagnie assicurative che non hanno nulla a che fare con la banca.

Se i tre preventivi non dovessero convincere il mutuatario, lo  stesso ha il diritto di non accettarli, optando invece per una polizza di suo gradimento, a patto che rispetti le regole e contenga i requisiti richiesti dall’istituto di credito.

La polizza mutuo di fatto è un’ulteriore garanzia richiesta dalla banca, e considera diverse tipologie come l’assicurazione mutuo per malattia, perdita del lavoro o addirittura morte.

Nei casi più estremi la compagnia assicurativa si sostituisce al mutuatario laddove quest’ultimo non è in grado di versare la rata, per motivi diversi, garantendogli però la proprietà dell’immobile.

Nel caso di surroga o estinzione anticipata del mutuo, laddove il mutuatario decida di pagare i premi restanti in un un’unica rata, la compagnia assicuratrice deve rimborsare la parte già pagata.

E’ un diritto inviolabile del cliente la scelta di recedere dal contratto relativo alla polizza mutuo entro 60 giorni dalla data della stipula.

Il mutuatario ha inoltre il diritto di essere informato circa il valore della provvigione percepita dalla banca per l’intermediazione con la compagnia assicuratrice.

L’assicurato può scegliere la soluzione più adeguata in termini di pagamento optando per un versamento unico oppure per le tradizionali rate mensili, semestrali o annuali.

Assicurazione mutuo e detrazioni

Per chi acquista la prima casa sottoscrivendo un mutuo esiste il diritto di godere delle detrazioni ai fini dell’Irpef.

La legge di stabilità 2018 ha decretato che sono detraibili anche le polizze infortuni e le assicurazioni casa contro le calamità nella percentuale del 19%.

Banca Popolare di Bari, l’approccio al futuro cambia grazie a Mutuo Break

 

Cambiare visione nei confronti del futuro? È possibile. SI tratta di esigenze, non di bisogni. È tutta qui l’idea che sta alla base della campagna pubblicitaria legata a Break, un nuovo mutuo ipotecario che è stato realizzato dalla Banca Popolare di Bari. Hdrà è il gruppo di comunicazione che si è occupato dello sviluppo dello spot pubblicitario che è stato mandato on air a partire dallo scorso 6 giugno.

Un filmato che rappresenta alla perfezione come la visione della vita e del futuro debba essere vista sotto un’altra luce, ovvero con maggiore fiducia e positività. Anche la richiesta di un mutuo, di conseguenza, non deve essere vissuta come un momento di estrema ansia e paura. Infatti, grazie al capitale che viene messo a disposizione, attraverso appositi strumenti, dalla Banca Popolare di Bari, Mutuo Break rappresenta uno strumento perfetto per poter vivere in futuro in maniera decisamente più serena.

Una sospensione del mutuo che può essere ripetuta fino a tre volte durante tutto l’arco della sua durata, senza sforare una soglia massima pari a 12 mesi consecutivi per ogni singola opzione. Una scelta che finalmente permette finalmente di guardare al futuro senza perdere il sonno, soprattutto quando ci sono di mezzo delle spese improvvise che devono essere affrontate per forza.

Il Mutuo Break ha una durata fino a 30 anni, che è strettamente legata alla finalità per cui si effettua la richiesta di mutuo. Un mutuo ipotecario che si può destinare soprattutto all’acquisto di una nuova casa piuttosto che a dei lavori di ristrutturazione su un immobile. Non è finita qui, dal momento che per tutti i soci ci sono ancora altre sorprese, che si traducono essenzialmente in condizioni notevolmente più vantaggiose (che durano ovviamente fino al mantenimento dello status di socio). Tra le altre agevolazioni troviamo uno spread promozionale dello 0,75% sul tasso fisso.

Maxi risarcimento alla Popolare di Bari: nei guai ex amministratori di Tercas

368 milioni di euro. Non si tratta certamente di noccioline, ma del maxi risarcimento che i due ex amministratori della Cassa di Risparmio di Teramo devono alla Popolare di Bari. È questo quanto emerge dalla sentenza di primo grado del Tribunale dell’Aquila, che ha dato ragione all’azione di responsabilità che è stata avviata da parte dell’istituto pugliese.

La Popolare di Bari, infatti, aveva subito pesanti conseguenze a bilancio dopo l’acquisizione della Cassa di Risparmio di Teramo, rilevandola in un momento particolarmente difficile, nel 2013, quando era stata commissariata da parte di Bankitalia e sta attraversando una crisi senza precedenti.

Ebbene, la banca pugliese è riuscita a convincere i giudici del Tribunale dell’Aquila sulla sventura gestione della Tercas da parte dei due ex amministratori, ovvero Antonio Di Matteo e Claudio di Gennaro. E in primo grado il risarcimento è salatissimo, dal momento che il primo dovrà restituire all’istituto creditizio pugliese la bellezza di oltre 192 milioni di euro, mentre per il secondo la cifra si aggira sui 172 milioni di euro.

Un risarcimento davvero senza eguali, destinato ovviamente a creare un precedente importante a livello giurisprudenziale, in modo particolare in riferimento a tutti gli altri crac bancari che sono avvenuti nel corso di questi ultimi anni.

E si tratta, tra l’altro, della prima causa civile contro degli ex banchieri che ha preso il via mediante un’azione di responsabilità e che è giunta finalmente a conclusione. Le irregolarità commesse dai due ex amministratori della Tercas sono state veramente numerose e fin troppo evidenti. In modo particolare, per Di Matteo, direttore generale dal 2005 al 2010, spunta una grave negligenza quando si è trattato di concedere dei fidi, a partire da quelli diretti ai gruppi Isoldi, Di Mario e De Gennaro. Senza dimenticare, però, anche i 10 milioni che sono stati persi con il Gruppo Samorì.

Investire nel settore immobiliare con soli 50 euro? Con Housers si può!

Investire in un immobile senza avere grandi capitali? È possibile grazie al crowdfunding immobiliare. Un sistema di investimento che finalmente è sbarcato anche sul territorio italiano. Si tratta di una piattaforma del tutto rivoluzionaria per le abitudini nostrane, ma che sta già raccogliendo diversi consensi. La piattaforma spagnola in questione si chiama Housers ed è legata al lending crowdfunding real estate.

Se in altri Paesi Housers dal 2015 ad oggi ha già coinvolto la bellezza di più di 65 mila utenti, le premesse anche in Italia sembrano positive. In poche parole, chiunque ha la possibilità di investire su uno o su vari asset. Con quali capitali? Non servono cifre astronomiche, l’investimento minimo parte da 50 euro. Si tratta certamente di un esperimento del tutto innovativo per il nostro paese e di conseguenza dovrà essere testato ancora per qualche tempo.

Come funziona questa piattaforma? Housers offre un sistema di investimento sicuro e molto semplice da utilizzare. Online gli utenti, dopo aver portato a termine la registrazione, potranno trovare gli immobili che si potranno finanziare. Tali immobili sono in vendita e Housers opera da intermediario tra gli utenti che sceglieranno quanto e come investire e una società terza che ha in mano la gestione dei capitali raccolti. Quindi, saranno i vari investitori online a permettere il raggiungimento della cifra prefissata per l’acquisto. Nel caso in cui tale quota venga effettivamente toccata, la società conclude l’acquisto dell’immobile e, in un secondo momento, nell’eventualità, effettua anche i lavori di ristrutturazione, per poi mettere in affitto l’appartamento. E il tasso di rendimento per l’investitore? Si aggira intorno al 3,80%.

Dal punto di vista strategico, l’obiettivo di questa nuova piattaforma è quello di ampliarsi a livello internazionale e l’ottimo esordio italiano ha dimostrato come la crescita possa essere anche rapida, grazie anche a rendimenti decisamente interessanti. Come ha sottolineato adeguatamente il CEO Giovanni Buono, lo scopo è quello di arrivare a superare la soglia dei 30 mila utenti nel corso del prossimo anno, toccando anche i 10 milioni di euro tra 35 immobili proposti in tre città italiane, ovvero Torino, Roma e Milano.

Da Popolare a Spa: Bari lavora per il grande cambiamento

È passato un anno, ma la questione non si è ancora risolta: la decisione della Corte Costituzionale in merito alla riforma delle banche popolari, infatti, potrebbe vedere la luce solamente nei primi due mesi del prossimo anno. Il passaggio da normali istituti di credito a società per azioni non è stato ancora compiuto solo dalla Banca Popolare di Sondrio e quella di Bari. Anche se in realtà, la situazione dei due istituti è del tutto differente. Se il presidente della Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini, sta già operando per rilanciarsi sul mercato e anche per intraprendere un percorso per adeguarsi alla futura riforma, l’istituto di Sondrio si trova in una posizione opposta, anche per via di un contenzioso tra i soci storici e il fondo d’investimento Amber.

Il Gruppo barese ha fatto partire il processo di cartolarizzazione dei mutui ipotecari residenziali: l’operazione è stata assegnata al partner JP Morgan, mentre sarà Cerved ad occuparsi, grazie ad un’intesa pluriennale, della gestione delle varie sofferenze e inadempienze probabili. Il bilancio rimane comunque gravato dalla decisione di incorporare Tercas, ovvero l’ex Cassa di Risparmio di Teramo, che stava attraversando una fase di crisi ed era in amministrazione controllata. L’impatto sul bilancio è stato notevole, per via dei 500 milioni di euro che la Popolare di Bari ha dovuto spendere di tasca propria nel 2014, esattamente qualche mese prima che arrivasse lo Stato a salvare, nelle ormai ben note vicende, Banca Marche, Carife, Carichieti e Banca Etruria.

Una fase di appannamento e di crisi che ha colpito tutto il sistema bancario italiano, legata a interventi legislativi che sono rimasti solamente sulla carta, che ha portato ad un abbassamento del valore delle azioni di Banca Popolare di Bari, nello scorso anno, da 9,53 fino a 7,50 euro. Un trend che chiaramente ha messo in allerta i 70 mila soci. E la soluzione di creare una holding cooperativa con cui i soci avrebbero potuto mantenere il controllo sulla banca in seguito alla trasformazione in società per azioni non è possibile. È stato il Consigliato di Stato a sancire il divieto di tale pratica, che non ha alcuna base legislativa, ma che era considerata come una possibilità concreta più che altro per la Banca Popolare di Sondrio.

La Banca Popolare di Bari alle prese con gli organi di informazione

La Banca Popolare di Bari vive oggi una situazione a dir poco paradossale: da oltre 15 giorni, è vittima di «sistematici e preordinati attacchi di stampa tanto falsi quanto diffamatori, il cui contenuto trascende i limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca e della corretta informazione».

Colpevoli i media, che diffondono notizie non sempre veritiere e spesso in grado di danneggiare l’istituto bancario. Non si capiscono tuttavia, le reali motivazioni: perché questi attacchi? C’è forse qualcuno che intende danneggiare il gruppo creditizio?

La BPB evidenzia come, in “Affari e Finanza”, ’inserto di economia de “La Repubblica”, con errori tecnici alquanto grossolani, siano stati pubblicati articoli che provocano «un infondato allarmismo tra gli investitori, obbligazionisti e depositanti, mettendo, in modo ingannevole e senza fondamento, in discussione la solidità della Banca»; in particolare, sono stati considerati indebiti i riferimenti alla vicenda delle banche venete e, impropri ed offensivi, gli accostamenti con il culto del Santo Patrono della città di Bari.

L’Istituto Bancario si è visto costretto ad agire per vie giudiziarie per tutelare la propria immagine agli occhi di tanti risparmiatori che, negli anni, gli hanno relegato la massima fiducia. La nota di stampa prodotta e pubblicata sul sito ufficiale della Banca Popolare di Bari, è stata inviata anche alla CONSOB.

Link alla nota di stampa

Gli investimenti migliori ora si trovano tramite web: Housers, per investire in Immobili

I numeri parlano chiaro, passiamo gran parte della giornata in compagnia di un amico tecnologico, dal 2015 tramite quest’amico tecnologico è possibile investire in tutta Europa stando comodamente in casa propria ed ottenendo mensilmente i risultati sotto forma di rendimenti.

Housers, la piattaforma migliore per investire in immobili online tramite il crowdfunding è sbarcata in Italia nel giugno 2017.

Il progetto avvallato dall’organo di tutela e controllo spagnolo nasce proprio nella penisola Spagnola nel 2015; con il passar del tempo sono molteplici i riconoscimenti e le menzioni, attualmente oltre 100 immobili inseriti nella piattaforma in cui investire.

Investire in immobili, anche piccole somme

Investire in immobili è alla portata di tutti e a portata di click, il tutto semplice e regolamentato. Il progetto sfrutta i migliori sistemi tecnologici di gestione e trasferimento fondi tra cui Lemonway ed è presente online raggiungibile da qualsiasi device.

Investire online è un sogno ed un obiettivo di molti negli anni ricercato in ogni direzione, spesso una perdita di tempo per gli investitori, Housers si posiziona come una soluzione reale e certificata per ottenere profitti da un investimento online.  Gli investimenti immobiliare ora sono semplici.

Una volta raggiunto il portale da Housers.it l’utente deve solo registrarsi compilando un semplice form ed iniziare a valutare i propri prossimi investimenti nella vetrina virtuale d’immobili di Housers. Scelta la migliore o le soluzioni più interessanti è possibile valutare tutte le caratteristiche del progetto d’investimento: posizione, valore, modalità d’investimento, tasso di rendimento, etc.

Perché scegliere Housers

Perché investire tramite Housers? Trovare investimenti dove posizionare i propri fondi ed ottenere un rientro non è una cosa semplice. La possibilità dell’investimento immobiliare è una soluzione valida, ma trovare un immobile e procedere alla ristrutturazione, presentazione, contrattazione e garanzie di pagamento non è una cosa alla portata di tutti, in questo caso la soluzione Housers è la migliore. L’investitore in Housers non deve far nulla tranne che scegliere la struttura e quanto investire, tutto il resto è seguito dalla piattaforma.

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Il tuo progetto d’investimento per i tuoi risparmi è semplice da sviluppare, è semplice controllare il ritorno ed è semplice decidere quando e come investire in altri progetti parallelamente. Il tutto avendo a disposizione opportunità in diverse città europee senza limitare la propria capacità di investimento al solo mercato di residenza.