Confermato il rialzo dei mutui ad ottobre 2025: la situazione aggiornata in Italia

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In questi giorni è stato confermato il rialzo dei mutui ad ottobre 2025, al punto da rendere necessario il punto della situazione aggiornata in Italia. Il mercato del credito in Italia mostra segnali di lieve incremento dei costi a ottobre 2025, pur mantenendosi ben al di sotto dei picchi registrati l’anno precedente. Secondo l’ultimo bollettino dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), i tassi d’interesse sono in rialzo, ma la domanda di finanziamenti da parte di famiglie e imprese continua a evidenziare una sorprendente resilienza.

mutui ad ottobre 2025
mutui ad ottobre 2025

L’aumento del costo dei prestiti coi mutui ad ottobre 2025

Il tasso medio sui nuovi mutui immobiliari ha toccato il 3,30% a ottobre, in leggero rialzo rispetto al 3,28% di settembre, ma ancora nettamente inferiore al massimo del 4,42% di dicembre 2023. Anche i prestiti alle imprese sono diventati più onerosi, con il tasso medio che è salito dal 3,38% al 3,56%.

Nonostante il trend rialzista dei tassi, la domanda complessiva di credito ha continuato a crescere dell’1,5% su base annua. Questo segna il decimo mese consecutivo di incremento per le famiglie e il quarto per le imprese, confermando un trend positivo seppur in rallentamento.

Fiducia e raccolta

Parallelamente, si rafforza la fiducia dei risparmiatori. La raccolta indiretta (investimenti in titoli) è aumentata di ben 90,7 miliardi di euro nell’ultimo anno, grazie al contributo significativo di famiglie e imprese. Anche la raccolta diretta (depositi e obbligazioni) ha registrato un incremento del 3,3% su base annua, con un particolare balzo del 6,9% nella raccolta a medio-lungo termine tramite obbligazioni.

Il tasso sui nuovi depositi vincolati si attesta al 2,10%, superando la media dell’area euro. Il rendimento delle obbligazioni bancarie a tasso fisso è salito al 3,50%. Lo spread (differenziale) tra tassi sui prestiti e costo della raccolta per le banche è di 188 punti base.

Un ulteriore elemento di ottimismo è il calo costante dei crediti deteriorati netti, scesi a 29,4 miliardi di euro a settembre 2025. Questo valore è tornato su livelli pre-crisi, con una riduzione di circa 167 miliardi rispetto al picco storico del 2015.

Tassi al consumo e prospettive future

In contrasto con i tagli ai tassi d’interesse della Banca Centrale Europea (BCE), l’analisi della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) evidenzia che le banche continuano ad applicare condizioni onerose. Il TAEG medio si è attestato al 3,71% a settembre 2025, stabilizzandosi tra il 3,6% e il 3,8%, a causa della predilezione delle famiglie per il tasso fisso e la cautela degli istituti.

Sebbene la domanda totale di finanziamenti sia positiva (+2,2% a settembre), si nota una crescita disomogenea: i mutui aumentano del 3,03%, ma è il credito al consumo a registrare un’impennata del +4,14%, suggerendo una possibile pressione sul potere d’acquisto. Il Segretario Generale Fabi, Lando Maria Sileoni, sottolinea che una vera ripartenza del mercato dipenderà dalla trasposizione della discesa dei tassi BCE in condizioni più favorevoli per i clienti. Occhio, dunque, ai report sui mutui ad ottobre 2025.