Moratoria mutui: il Piano Famiglie in Umbria

Nella Regione Umbria, dallo scorso mese di febbraio, quando è partita la moratoria sui mutui, e fino al mese di aprile, sono stati complessivamente 255 i contratti sui quali è stata applicata, su richiesta del mutuatario o dei mutuatari, la sospensione dei pagamenti delle rate. A comunicarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che ha fornito su scala regionale un monitoraggio in Umbria dove così le famiglie hanno potuto avere in tasca una liquidità aggiuntiva pari a complessivi 1,4 milioni di euro per far fronte alle difficoltà legate alla crisi. La quota di famiglie umbre sul totale nazionale che hanno sinora beneficiato della moratoria è quindi pari all’1,8% anche se l’Abi sottolinea come trattasi di un dato provvisorio. Da febbraio ad aprile, in tutta Italia, le famiglie che hanno beneficiato della moratoria sono state ben 15 mila a fronte di mutui sospesi per un controvalore pari a ben 2,3 miliardi di euro.

Mutui Abruzzo: Bando Regione per sostegno alle famiglie

E’ stato pubblicato nella giornata di ieri, mercoledì 30 giugno 2010, sul “BURA” ordinario, il Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo, il Bando riguardante il “Programma regionale di sostegno alle famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate di mutuo per l’acquisto, costruzione ed il recupero della prima casa“. In accordo con quanto dichiarato da Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione Abruzzo, nonché assessore regionale allo Sviluppo Economico, il Bando, a conferma della forte attenzione riposta dall’Amministrazione regionale al territorio, mira in particolare a fornire un sostegno concreto e sollievo alle famiglie che, a causa di un reddito insufficiente, perdita del posto di lavoro ed altri eventi ed imprevisti negativi, versano in condizioni di difficoltà per quel che riguarda il pagamento della rata del mutuo.

Regione Abruzzo stanzia 2 miliardi per i mutui in sofferenza

Se il motore si inceppa, la macchina non funziona. Un concetto tanto elementare, questo, che ben si presta per spiegare cosa è successo con l’impasse dell’economia reale. Il motore, almeno in Italia, è stato il mercato immobiliare: fermo questo perché le famiglie non riescono più a pagare il mutuo, e tantomeno a pensare di accenderne uno di questi tempi, si ferma tutto. A questo punto lo Stato si trova nelle condizioni di “dover” intervenire, così da garantire i pagamenti, sbloccare la liquidità che quindi torna in circolo e così far ripartire il motore, che in fondo aveva soltanto bisogno di un po’ di un buon lubrificante.