Poste Italiane: i Mutui BancoPosta

Oramai da parecchi anni Poste Italiane non è solo una società specializzata nei servizi di recapito. Anzi, ha sempre di più spostato l’asse del proprio business verso i servizi bancari e finanziari a favore delle famiglie e delle imprese senza tralasciare, tra l’altro, l’offerta per quel che riguarda gli strumenti per la gestione del risparmio. Ecco allora che anche con Poste Italiane c’è un’ampia possibilità di scelta di soluzioni finanziarie per l’acquisto della casa con i mutui della gamma BancoPosta: c’è infatti il Mutuo BancoPosta con finalità di acquisto della prima o della seconda casa, con durata da cinque a 30 anni; il mutuo con finalità di ristrutturazione per rinnovare la propria casa ed anche in questo caso con durata da 5 a 30 anni. Oppure, approfittando delle norme vigenti, chi ha un mutuo acceso presso una banca può trasferire il finanziamento immobiliare in Poste Italiane con il Mutuo BancoPosta Surroga.

Mutuo BancoPosta Surroga: trasferimento senza spese

Anche Poste Italiane ha un prodotto ad hoc che permette trasferire il mutuo, tra l’altro senza spese, dall’attuale banca al colosso postale; trattasi di “Mutuo BancoPosta Surroga” che permette, in ottemperanza alla Legge Bersani, di “portare” il mutuo in Poste Italiane per un ammontare di debito pari a quello residuo presente nella vecchia banca. La surroga, detta anche portabilità, offre zero costi e zero spese su tutta la linea: l’operazione è infatti esente da imposta di registro ed imposta sostitutiva; zero costi allo stesso modo sono previsti per le imposte catastali o ipotecarie, e per l’imposta di bollo. Mutuo BancoPosta Surroga non prevede l’applicazione di spese di istruttoria così come non sono a carico del cliente le spese di perizia, quelle notarili e la polizza incendio e scoppio. A patto che il mutuo presso la vecchia banca sia stato stipulato da almeno dodici mesi, con il Mutuo BancoPosta Surroga si può stipulare un finanziamento immobiliare di sostituzione per surrogazione con un minimo di 50.000 euro ed un massimo pari all’80% del valore dell’immobile.

Sostituire il mutuo per abbassare la rata

Se un mutuatario ha stipulato, magari negli anni scorsi, un finanziamento immobiliare a tasso fisso o variabile, con un importo della rata che, anche per un eventuale abbassamento del reddito familiare, è diventato insostenibile mese dopo mese, si è di norma tentati di applicare direttamente la sostituzione del mutuo. In questo modo, infatti, il contraente può abbassare la rata stipulando ex novo un nuovo mutuo tale da spalmare il debito residuo di quello vecchio su un tempo più lungo. Ma a fronte di avere un nuovo mutuo con una rata più sostenibile, come sempre o quasi accade con l’acquisizione di un vantaggio occorre fare i conti con qualche “effetto collaterale”. Supponendo infatti che il vecchio ed il nuovo mutuo abbiano tassi applicati confrontabili, l’allungamento del piano di ammortamento garantirà sì una rata più bassa, ma anche una maggiore spesa per interessi.