Mutui e propensione al risparmio, allarme rosso

Ultimamente ma non solo, già da un po’ di anni ad onor del vero, la condizione finanziaria delle famiglie italiane è caratterizzata da un’elevata propensione al risparmio, ma anche da una bassa quota di debiti sul reddito disponibile; questo in confronto con la media delle famiglie europee. Ma anche da questo punto di vista in Italia sembra che si sia arrivati alla resa dei conti, e forse ad una sorta di punto di non ritorno. Sono sempre di più le famiglie che negli ultimi tre anni, a causa degli effetti nefasti della crisi finanziaria ed economica, stanno spendendo più di quanto guadagnano. Ma dove trovano i soldi? Ebbene, c’è chi si indebita, c’è chi sta a poco a poco erodendo i risparmi, magari proprio quelli sudati di una vita.

Mutui casa: è crisi per il 25% delle famiglie

I dati emersi dall’Osservatorio regionale sul Costo del Credito, formato da Caritas Italiana e Fondazione Culturale Responsabilità Etica, fa sostanzialmente scattare l’allarme crisi per tante famiglie italiane che non riescono a far fronte alla rata mensile del mutuo. Secondo il Presidente del Centro Culturale Francesco Luigi Ferrari, Gianpietro Cavazza, la situazione non è delle migliori e non si vede un miglioramento se si considera che i tassi d’interesse sono oramai in continuo rialzo, mentre i redditi sono sempre fermi. C’è da considerare che oltre alla rata del mutuo, le famiglie hanno altre spese da pagare, e la maggior parte di questi nuclei familiari sono formati da single, oppure da genitori con a carico figli, con titolo di studio basso ed in cerca di occupazione. Le regioni più a rischio sono quelle del Nord, e sono Emilia Romagna, Liguria, Veneto, e Lombardia, ma l’elevata percentuale di famiglie a rischio è concentrata però in Molise e soprattutto in Abruzzo come conseguenza del terremoto.

Mutuo: cancellazione ipoteca a pagamento

I costi legati ai mutui possono essere suddivisi in due tipi: quelli legati alla spesa per interessi, ragion per cui più alto è il tasso più aumenta il costo; quelli accessori che sono “funzionali” al perfezionamento del contratto come ad esempio le spese notarili, quelle per l’assicurazione obbligatoria, quelle fiscali dovute per legge, ma anche quelle per l’incasso della rata. Ebbene, dall’inizio del nuovo anno sui mutui ipotecari è spuntata una novità, negativa ed onerosa a carico dei mutuatari che, al termine del piano di ammortamento, debbono procedere con la cancellazione dell’ipoteca che grava sull’immobile di cui si è diventati in tutto e per tutto proprietari dopo aver saldato il dovuto con l‘istituto di credito.

Mutui: terzo trimestre 2009 debole

Quando si sta ricominciando a correre dopo un periodo in cui non si riusciva neppure più a camminare, il rischio che di tanto in tanto possa capitare qualche inciampo è inevitabile: basta un piccolo imprevisto a farci perdere la convinzione che abbiamo acquisito di poter tornare a sprintare con tutta l’esplosività di un tempo, a rimettere in discussione ogni nostra convinzione, e finisce così che bisogna trovare la forza di rimetterci in carreggiata anche nonostante lo sbandamento. Lo stesso discorso potrebbe valere anche per la ripresa del mercato dei mutui, che c’è – trainata dalla nuova soluzione del variabile con cap – però ha subito un rallentamento nel terzo trimestre del 2009, quando è stato registrato un lieve calo (di portata frazionale, quindi meno di un punto percentuale) nel numero di richieste di questa particolare soluzione di finanziamento da parte degli italiani.