Andamento del mercato italiano dei mutui ad ottobre 2025

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Arrivano segnali di stabilità dal mercato italiano dei mutui, alla luce di alcuni dati disponibili per tutti in questo particolare momento storico. Il mercato italiano dei mutui casa sta vivendo una fase di rinnovata stabilità e fiducia dopo un periodo di turbolenza. Le famiglie sono tornate a pianificare l’acquisto immobiliare, guidate da una domanda crescente per la prima casa.

Questa ritrovata calma si riflette in un contesto di tassi che, sebbene mantengano il tasso fisso come scelta preferita per la sicurezza a lungo termine, vedono il tasso variabile emergere come opzione più conveniente nel breve periodo.

mercato italiano dei mutui
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La convenienza del tasso variabile per l’attuale mercato italiano dei mutui

I tassi di interesse stanno mostrando segnali di flessione che rendono il variabile particolarmente attraente. Per un mutuo standard di €140.000 della durata di 20 anni, la rata mensile è scesa in modo significativo, passando da circa €827 a €753. Questo calo si traduce in un risparmio immediato di €74 al mese e in un vantaggio complessivo di oltre €17.500 sull’intera durata del finanziamento.

Prospettive per i prossimi mesi

L’attuale contesto suggerisce che il mutuo a tasso variabile dovrebbe mantenere o addirittura migliorare i suoi livelli di costo.

Aspettativa: se la Banca Centrale Europea (BCE) decidesse di procedere con un taglio del costo del denaro entro la fine dell’anno, potremmo assistere a ulteriori, seppur modesti, ribassi delle rate variabili.

Tasso fisso: sebbene il tasso fisso rimanga competitivo, attualmente è più costoso del variabile e la sua evoluzione futura appare più incerta.

Inoltre, il settore registra una maggiore attenzione e accessibilità per le soluzioni di mutuo “green”, pensate per finanziare l’acquisto di immobili a basso impatto ambientale o per interventi di efficientamento energetico.

Il mercato italiano dei mutui a ottobre 2025 mostra segnali incoraggianti, offrendo condizioni più stabili e convenienti dopo un anno di oscillazioni. Le opportunità migliori si concentrano sui prodotti a tasso variabile e sulle soluzioni green.

Il divario tra tasso fisso e variabile

Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, la differenza di costo tra le due formule si è notevolmente ampliata:

Tasso variabile: il tasso medio è sceso fino al 2,67%.

Tasso fisso: il tasso medio si attesta al 3,24%.

Questa divergenza è dovuta a dinamiche opposte sui tassi di riferimento: l’Euribor (per i variabili) si è stabilizzato intorno al 2% grazie alle pause sui tassi della BCE, mentre gli indici IRS (per i fissi) hanno risentito delle tensioni geopolitiche internazionali, spingendosi fino a sfiorare il 3%. Insomma, diversi trend da valutare sul mercato italiano dei mutui.