I dazi USA possono condizionare i mutui in Italia nel 2025

Spread the love

C’è la netta sensazione che i dazi USA possano avere una certa incidenza sui mutui in Italia nel 2025. Sabato 12 luglio, Donald Trump ha riacceso le tensioni commerciali inviando una lettera alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. La missiva annuncia l’intenzione di imporre dazi del 30% a partire da agosto sulle merci europee, a meno che il mercato dell’UE non si apra alle condizioni statunitensi.

Nonostante l’escalation, la reazione dei mercati europei è stata sorprendentemente misurata. Non si è assistito a una corsa alle vendite o a segnali di panico. Gli osservatori si mostrano prudenti, ma non allarmati, un atteggiamento che si riflette anche sulle previsioni relative al costo del denaro in Europa.

mutui in Italia
mutui in Italia

I dazi USA influenzano i mutui in Italia nel 2025

I futures sull’Euribor a 3 mesi hanno registrato un leggero calo (-0,02%), un movimento rispecchiato dagli scambi sugli IRS (Interest Rate Swaps) odierni. Queste minime variazioni suggeriscono che i mercati stanno considerando un potenziale peggioramento dello scenario globale, ma sono troppo contenute per indicare posizioni decise o certezze sul futuro. In sostanza, i mercati sembrano essere in modalità di attesa, monitorando attentamente gli sviluppi prima di prendere decisioni significative. La Banca Centrale Europea (BCE) si trova anch’essa in una posizione di osservazione, pronta a valutare l’impatto di questa nuova fase della guerra commerciale.

Nonostante l’annuncio di nuovi dazi da parte di Donald Trump, gli operatori di mercato non considerano la minaccia come una realtà imminente e irreversibile. Al contrario, prevale l’aspettativa che si apra una nuova fase di negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea. I mercati si mostrano attendisti, piuttosto che reattivi.

Finché le contromisure europee rimarranno sospese, come indicato dall’attuale posizione di Ursula von der Leyen, i nuovi dazi statunitensi non dovrebbero generare pressioni inflattive immediate. Il vero pericolo, piuttosto, risiede nel rischio che l’incertezza possa raffreddare ulteriormente il ciclo economico, che già non si presenta particolarmente dinamico.

Se questo scenario dovesse concretizzarsi, aumenterebbe la probabilità che la Banca Centrale Europea (BCE) mantenga una politica monetaria accomodante. Non si intravedono scenari di rialzo dei tassi; anzi, se il rallentamento dell’economia dovesse accentuarsi, non è da escludere un ulteriore taglio dei tassi nel prossimo futuro.

È ancora prematuro stabilire l’esito delle tensioni tra USA ed Europa, ma per il momento, sul fronte del credito e dei mutui, non si intravedono turbolenze. In particolare, le prospettive per i mutui a tasso variabile rimangono particolarmente interessanti. Vedremo come evolveranno i mutui in Italia a breve.