Riforma catastale: quali classificazioni cambiano?

Saranno mesi molto importanti per la riforma catastale. L’Agenzia delle Entrate ha predisposto una serie di modifiche che da qui a breve entreranno in vigore. Sono stati diffusi di recente i dati inerenti alle abitazioni relative allo scorso anno e alcune classificazioni standard riguardanti le stesse cambieranno.

La nuda proprietà come forma di investimento

La nuda proprietà viene vista sempre più come una buona opportunità di investimento. Questo e’ quel che pensa la maggior parte delle persone che acquistano un immobile in questo modo stando a quanto riscontrato da un’indagine svolta dall’ufficio studi Tecnocasa.  L’ufficio studi Tecnocasa ha convogliato lo studio sulle nude proprieta’, per capire chi predilige acquistare casa in questo modo e quali sono le motivazioni di fondo che spingono a tale scelta. Stando ai numeri raccolti, nel 71,5% dei casi chi opta per la nuda proprieta’ ha un’eta’ compresa tra i 35 e i 64 anni e spesso porta a termine la transazione per garantire una casa ai figli.

La riforma del catasto è pronta a diventare effettiva

Più del 70% degli acquisti di nuda proprieta’, in effetti, troverebbe motivazioni nella volonta’ di effettuare in questo modo un investimento a lungo termine, mentre percentuali non essenziali sono quelle che interessano gli acquisti di prime case (25,8%) e case per vacanze (3,2%).

Interessanti anche i risultati degli studi  per quel che riguarda le motivazioni che spingono invece a vendere la nuda proprieta’ del proprio immobile. almeno la meta’ dei venditori (46,8%) e’ spinto dal bisogno di liquidita’ (volonta’ di conservare il tenore di vita, volonta’ di aiutare i figli nell’acquisto dell’abitazione); nel 37,8% dei casi invece è interesse di portare migliorie alla propria qualita’ abitativa e l’8,1% dei venditori e’ spinto a tale scelta dal mutamento della propria struttura familiare.

Il maggior numero di transazioni di unita’ abitative in nuda proprieta’ interessa i trilocali (30,8%), seguiti dai bilocali (29,2%) e dagli appartamenti di quattro locali (16,9%).

 

 

La riforma del catasto è pronta a diventare effettiva

Ma per i proprietari di 63 milioni di case il rischio è tanto. Se non fatta con attenzione, la riforma rischia di generare il caos, dal momento che in alcuni casi i valori potrebbero raddoppiare dall’oggi al domani e con essi le tasse. Il  presidente dell’Anci Piero Fassino, in attesa di vedere il decreto, richiede per i Comuni “la piena titolarità della riforma”, perché i “sindaci conoscono il territorio e possono assicurare equità fiscale ed efficienza”.

Come funziona la nuova revisione del catasto

Il ministero dell’Economia sta lavorando da settimane. Il nodo è la riformulazione delle commissioni censuarie, oggi esistenti solo sulla carta, e non operative. Fondamentali nella definizione del nuovo catasto che da qui a cinque anni, basandosi sui metri quadri e non più sui vani, riformulerà l’assetto immobiliare italiano. Saranno proprio queste commissioni a “validare” i nuovi algoritmi, le funzioni statistiche, destinate a calcolare ex novo le rendite catastali e principalmente il “valore medio ordinario” di tutti gli immobili in Italia, eliminando le tariffe d’estimo che oggi si traducono in categorie e classi. Un’operazione davvero epocale che coinvolgerà statistici, geometri, ingegneri. Ma soprattutto Agenzia delle entrate e Comuni.

Per rendere l’iter più veloce è stata creata una commissione ristretta paritaria informale, guidata dal senatore pd Mauro Marino, di fatto chiamata a scrivere assieme al governo, entro marzo 2015, i trenta decreti attuativi della delega fiscale.

Ritorneranno le 107 commissioni censuarie provinciali (più quella centrale), con la ridefinizione delle competenze e del funzionamento. Prevista l’entrata di tecnici e docenti qualificati, esperti di statistica e di econometria, rappresentanti di Agenzia delle entrate e degli enti locali.

Cedolare secca le convenienze per li proprietario e l’affittuario

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto con il piano casa è entrata ufficialmente in vigore la cedolare ridotta al 10% sui contratti a canone concordato e per studenti, da quest’anno e fino al 2017. I benefici ci saranno già dalla prossima dichiarazione dei redditi per chi ha stipulato un contratto agevolato, risparmiando sull’acconto. E risparmio ci sarà anche per chi sta per stipulare un nuovo contratto, o per chi ne ha in corso uno in scadenza, poiché si può optare al rinnovo per il canone concordato. Più difficile per chi ha un contratto libero stipulato da poco tempo per optare per il canone concordato, in quanto, ci deve essere una disdetta anticipata e la stipula di un nuovo contratto, cosa che presuppone per forza un accordo con l’inquilino che dovrà essere disposto ad accettare anche e soprattutto una diversa durata del contratto.

Piano casa e Cedolare secca, i cambiamenti in vigore per gli affitti

I contratti stipulati con cedolare ridotta al 10%, infatti, sono solo quelli che hanno una durata di tre anni più due e canone entro i limiti di quello stabilito dagli accordi territoriali nei comuni ad alta tensione abitativa. Sono i capoluoghi di provincia e i comuni limitrofi, in tutto 716, in cui sono state stabilite delle fasce di oscillazione per le locazioni, frazionando i comuni per singole zone territoriali, all’interno delle quali sono delimitati gli importi per metro quadro, in riferimento alla tipologia, e alle caratteristiche interne
dell’immobile. Se si vuole locare il proprio immobile la prima cosa da fare è quella di trovare le tabelle con gli accordi territoriali, rivolgendosi per questo direttamente al proprio comune.

Come fare ricorso per l’aumento delle rendite catastali

Sono 17 i comuni in Italia che hanno avviato e concluso la procedura per la revisione della classificazione catastale degli immobili, il che ha significato, praticamente nella totalità dei casi, un aumento delle rendite catastali degli immobili di queste città.