Durata del mutuo: occhio alla scelta

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Quando un consumatore sceglie il mutuo, deve scegliere anche la durata, cosa molto importante,  importantissima. E’ risaputo infatti che al crescere della durata del mutuo, a parità d’importo finanziato, la rata mensile da pagare alla banca scende di importo; trattasi di una condizione molto vantaggiosa, in quanto si va a pagare un finanziamento ipotecario più sostenibile nel tempo, ma tutto ciò al costo, spesso non indifferente, di maggiori interessi bancari da pagare nel tempo. Quella relativa alla durata del mutuo è quindi in tutto e per tutto una scelta di compromesso da fare in maniera non solo consapevole, ma anche oculata visto che spesso ci si impegna con la banca per 15, 20, o magari 25 anni, ed in tutto questo lungo arco di tempo non è detto che le entrate familiari siano crescenti o quantomeno costanti.


Ad esempio, in accordo con quanto riporta il Portale di comparazione online Supermoney.eu, se si vuole richiedere un mutuo di 100mila euro a tasso fisso, con durata pari a 30 anni, allora a fronte di una rata mensile che può essere tra i 500 ed i 700 euro, si pagano complessivamente all’istituto di credito interessi per ben 115 mila euro. Quindi, nei 30 anni oltre a restituire il capitale erogato si paga alla banca tanto quanto ed oltre di interessi sul credito concesso.

Se invece i 100 mila euro a tasso fisso li chiediamo con un piano di ammortamento pari a 15 anni, allora, a fronte di una rata mensile tra i 750 ed i 950 euro, gli interessi da pagare alla banca sono decisamente più bassi e pari all’incirca a 50 mila euro. L’esempio di Supermoney.eu è lampante in quanto ci indica che passare per un mutuo a tasso fisso da 100 mila euro, da 15 a 30 anni per quel che riguarda la durata del piano di ammortamento, significa pagare alla banca oltre il doppio degli interessi, corrispondenti a ben 200 euro mensili circa.