Mutui a tasso fisso: in Europa sono meno cari

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Nel nostro Paese i mutui erogati con la formula a tasso fisso sono più cari, e quindi con una maggior spesa per interessi, rispetto all’Europa. Ad affermarlo il mese scorso con un Rapporto è stata l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, la quale ha fatto il punto sull’andamento del credito nel comparto delle costruzioni. Ebbene, dall’Osservatorio congiunturale dell’Associazione, al mese di novembre scorso, è emerso come a carico delle imprese del settore delle costruzioni la stretta creditizia purtroppo permanga in un contesto che vede i mutui per investimenti in edilizia residenziale registrare un andamento stazionario, mentre nel novembre scorso secco, con un -7%, è stato il calo dei finanziamenti per gli investimenti nel comparto non residenziale. Dall’analisi degli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia, l’ANCE, inoltre, nel rilevare la crescita dei mutui per le famiglie con finalità di acquisto di abitazioni, ha comunque sottolineato come la crescita, pari al 21,8% nei primi sei mesi del 2010, comprenda anche le operazioni di rifinanziamento, ovverosia i mutui per surroga e per sostituzione che riguardano casa già acquistate in passato con un finanziamento ipotecario.

E se le famiglie, approfittando dei tassi bassi acquistano casa o risparmiano sulle rate con la surroga, un imprenditore su tre del comparto delle costruzioni, in base ad un’indagine dell’ANCE, nello scorso mese di settembre dichiarava di avere difficoltà ad accedere al credito attraverso il sistema bancario. Gli imprenditori che da questo versante sono maggiormente in difficoltà sono quelli che hanno aziende dell’edilizia con un giro d’affari annuo inferiore ai due milioni di euro.

I maggiori costi, in Italia rispetto all’Europa, dei mutui a tasso fisso non si spiegano tra l’altro con i livelli di rischiosità delle famiglie italiane che anche nel corso del periodo della crisi finanziaria ed economica più acuta si sono comunque mantenuti su livelli bassi. Questo, come messo in risalto proprio dall’ANCE, a fronte di un aumento, spesso ampio, dell’indebitamento individuale che invece s’è registrato in molti Paesi del Vecchio Continente.