Mutui Montepaschi: “Combatti la crisi”, più forza al Piano Famiglie

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Se lo scorso febbraio è stato il mese del lancio su vasta scala del Piano Famiglie, una misura di sostegno varata dall’Abi – e sottoscritta dalla quasi totalità delle banche italiane – in favore di quei nuclei che, a causa delle conseguenze della crisi economica, non sono riusciti (o hanno faticato) a onorare le rate di mutui e prestiti, lo stesso mese dell’anno precedente era stato il momento per l’azione di un singolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, volta a tastare il terreno delle difficoltà per comprendere quali fossero le reali necessità dei risparmiatori. Una sorta di laboratorio di quello che poi sarebbe diventato il suddetto Piano Famiglie, nato dalla consapevolezza che c’era – già un anno fa – più di qualcuno che proprio non ce la faceva. Il nome della proposta, poi, era ancor più chiaro rispetto all’attuale: “Combatti la crisi”. Vediamo com’è andata…

Banca Monte dei Paschi di Siena è un istituto che lavora su scala nazionale pur restando molto radicato al territorio. Avendo la sede principale a Siena, quindi, il bacino d’utenza privilegiato è stato da sempre, ed è ancora, la Toscana. “Combatti la crisi” si configura invece come una misura di sostegno voluta dalla banca di concerto con le principali associazioni dei consumatori, che all’epoca avevano richiesto una serie di misure anticrisi in grado di far superare il difficile momento economico.

Il pacchetto del Gruppo Montepaschi comprende la sospensione delle rate dei mutui fino a 12 mesi, il mutuo variabile con cap “MPS Protezione”, il recepimento anticipato di una parte della Direttiva Europea sul Credito ai Consumatori 2008/48/CE e una guida informativa per i consumatori. Rispetto al piano promosso dall’ABI, “Combatti la crisi” non prevede vincoli sull’importo originario del mutuo, permette il recupero di rate non pagate anche oltre 180 giorni di arretrato e di sospendere il mutuo solo dopo un anno di anzianità. Inoltre, il Gruppo ha scelto di spalmare gli interessi maturati nel periodo di sospensione sull’intero piano residuo per non gravare il cliente di eccessivi aumenti della rata alla ripresa del pagamento. Il “laboratorio” sembra aver funzionato: nella sola provincia di Arezzo sono stati sospesi (dalla sola MPS) ben 400 mutui, per un valore di 37milioni di euro.

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