Luci e ombre sul mercato immobiliare

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Ancora luci e ombre sul mercato immobiliare. Le banche offrono la sensazione di aver cominciato seppur con ‘timidezza’ a finanziare i clienti per accendere un mutuo necessario all’acquisto di una casa.

 

La stretta bancaria sul credito, drammaticamente inasprita sin dal primo trimestre del 2012, sembra stia pian piano allentandosi in virtù di un lieve aumento di erogazioni che seppur in ripresa restano lontane anni luce dai volumi del periodo pre-recessione.

Stando all’ultimo Sondaggio Congiunturale sul Mercato delle Abitazioni di Banca D’Italia pubblicato la scorsa settimana, le compravendite finalizzate grazie ad un mutuo bancario aumentano; a quanto pare le banche sono meglio e più predisposte di un tempo a finanziare gli acquisti immobiliari delle famiglie.

Nello specifico il risultato del sondaggio effettuato su quasi 1.400 agenzie immobiliari dislocate sul territorio nazionale rivela come, durante l’ultimo trimestre analizzato, sia lievemente aumentata la quota di compravendite destinate grazie all’ausilio di un mutuo ipotecario. Nel mercato immobiliare odierno, il 65% degli acquisti di una casa sono sponsorizzati dal mutuo di una banca contro il 61% dell’ultimo trimestre dello scorso anno e il 63% dello stesso trimestre del 2014.

In sostanza l’apporto bancario per l’acquisto immobiliare ha incominciato a perdere colpi sin da metà 2011 fino a quando cioè la partecipazione e l’aiuto delle banche a supporto di un acquisto difficilmente si attestava al di sotto del 70%.

Anche sul fronte della rinuncia all’acquisto per mancata emissione di un mutuo la situazione è leggermente migliorata in confronto agli ultimi trimestri rilevati. Attualmente circa il 30% delle mancate compravendite naufragano per l’impossibilità di ottenere un mutuo da parte dei potenziali acquirenti.

Eppure, malgrado il contesto creditizio appaia leggermente migliorato, le compravendite non decollano. La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel primo trimestre è rimasta intorno al livello dei tre mesi precedenti (69%), comunque leggermente superiore a quella dello stesso periodo del 2014 (64%).