Fondo di Garanzia per la prima casa, il protocollo d’intesa è stato firmato

Spread the love

A seguito del Dm 31 luglio 2014, il quale regolava il suo funzionamento, le modalità di erogazione del finanziamento, i soggetti che possono trarre giovamento, arriva la firma sul protocollo di intesa che sancisce di fatto il primo passo verso l’accensione del Fondo di Garanzia per la prima casa. Il protocollo, firmato dal direttore generale del Tesoro Vincenzo la Via e dal suo ‘pari grado’ presso l’Associazione bancaria italiana (Abi) Giovanni Sabatini, sancisce quelle che sono le modalità di adesione da parte di istituti e intermediari alla iniziative previste.

A differenza di quanto accennato in un primo momento, vengono stanziati cinquanta milioni di euro in più per un totale di 650 milioni di euro. Il Fondo, dunque, potrà garantire la metà della quota capitale dei mutui con un prezzo non superiore ai 250.000 euro. Il contributo sarà funzionale ad acquisto, ristrutturazione o efficientamento energetico di immobili non di lusso adibiti ad abitazione principale dai soggetti contraenti.

Il Fondo potrà pertanto essere utilizzato al fine di accendere nuovi finanziamenti. L’importo totale di questi ultimi sarà di venti miliardi di euro.

Chi può fare domanda? Coloro i quali non sono proprietari di altri immobili, eccetto le abitazioni acquisite mediante successione e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

Hanno, inoltre, la priorità per il Fondo di Garanzia per la prima casa

– giovani coppie, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni;
– nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
– giovani di età inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;
– conduttori di alloggi di proprietà degli IACP.

Per le suddette categorie, è previsto un tasso calmierato.